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ToggleQuando si parla di circolazione stradale, i passeggeri di moto sono tra le persone più esposte al rischio di un sinistro.
La loro maggiore vulnerabilità è dovuta, da una parte, alla posizione assunta che non consente una completa visuale, e dall’altra, al mancato utilizzo di attrezzature protettive adeguate a proteggersi dal rischio di lesioni.
Se il conducente di una moto può individuare in anticipo il pericolo e reagire, il passeggero non è sempre consapevole di ciò che sta accadendo. Inoltre, chi si fa trasportare in moto, nella generalità dei casi indossa un casco di qualità scadente e un abbigliamento poco sicuro.
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Chi paga i danni del passeggero in moto?
La Legge italiana riconosce al passeggero di un motoveicolo coinvolto in un incidente, chiamato tecnicamente “terzo trasportato”, il diritto di richiedere il risarcimento dei danni subiti alla compagnia di assicurazione del conducente, a prescindere dal coinvolgimento di altri veicoli e dalla responsabilità del conducente.
Il passeggero può richiedere il risarcimento per i danni patrimoniali (spese mediche e mancato guadagno) e i danni non patrimoniali (danno biologico e danno morale) entro i limiti del massimale della polizza RC Auto del veicolo responsabile.
Nel caso in cui, l’incidente provochi danni alle cose del terzo trasportato, questi sono risarciti a condizione che non sussistano relazioni di parentela o societarie con il proprietario o con chi conduce il veicolo. Rientrano nella categoria coniuge, genitori, figli, nipoti, nonni, bisnonni e suoceri.
Ci sono, infine, alcune eccezioni previste dall’articolo 141 del Codice delle Assicurazioni che consentono al passeggero di chiedere il risarcimento alla compagnia del responsabile del sinistro, quando questo non coincide con il conducente della moto: se il veicolo del responsabile è coperto da un massimale superiore rispetto a quello della moto coinvolta nell’incidente, o se la compagnia di assicurazione del responsabile decide di intervenire in giudizio, escludendo la compagnia della moto e riconoscendo la responsabilità del proprio assicurato.
Copertura Assicurativa Passeggero Moto:
Il terzo trasportato ha sempre diritto al risarcimento, a meno che l’incidente non sia stato provocato da un evento imprevedibile e non controllabile. Si pensi, ad esempio, allo scivolamento della moto su una macchia d’olio, o alla perdita di equilibrio da parte del conducente per un fenomeno atmosferico violento, come una tromba d’aria.
Quando l’incidente rientra nell’ambito dell’imprevedibilità, la compagnia di assicurazione non è tenuta a risarcire i danni.
Corte di Cassazione: cosa dice? Sentenza 20654/16.
Cosa deve fare, quindi, il passeggero di una moto che ha subito un incidente per veder riconosciuto il proprio diritto? La Corte di Cassazione nella sentenza n.20654/16, ha chiarito quali sono gli “oneri” del terzo trasportato per ottenere il risarcimento.
La Suprema Corte è intervenuta con l’intento di evitare, da una parte, le richieste di risarcimento non fondate (e le truffe alle compagnie di assicurazione) e garantire, dall’altra, un’adeguata tutela dei passeggeri dei veicoli a due ruote.
Per ottenere il risarcimento, la Cassazione afferma che non è sufficiente dichiarare semplicemente di essersi infortunati cadendo dalla moto, ma occorre dimostrare in modo chiaro e dettagliato l’accaduto, la propria presenza a bordo al momento dell’incidente e il nesso causale tra i danni subiti e il sinistro. A tal fine, insieme alla richiesta di risarcimento, è preferibile inviare alla compagnia di assicurazione il verbale redatto dalle Forze dell’ordine, il referto ospedaliero e gli esami svolti e le eventuali dichiarazioni dei testimoni presenti sul posto.
Inoltre, per riuscire ad avere un congruo risarcimento, il passeggero dovrebbe anche dimostrare di aver indossato un casco omologato. Il mancato rispetto delle norme di sicurezza non esclude automaticamente il diritto al risarcimento, ma può incidere sull’ammontare complessivo di quanto liquidato, in quanto comporta una riduzione proporzionale al grado di colpa attribuito al passeggero.
Nessun risarcimento è dovuto, infine, a quei passeggeri che hanno posto in essere un comportamento colposo o doloso, contribuendo ad aggravare o addirittura causare il danno subito. Si pensi a chi sotto effetto di alcol o sostanze stupefacenti disturbi il conducente fino a fargli perdere il controllo del mezzo.
Come ottenere il giusto risarcimento danni?
Da quanto premesso, si comprende chiaramente come per il terzo trasportato in caso di un incidente stradale in moto, la possibilità di ottenere un risarcimento dipenda da una molteplicità di variabili che bisogna tener ben presenti fin dai primi istanti dopo il sinistro.
Quindi, oltre ad attuare alcuni comportamenti di buon senso, come mettersi in sicurezza, chiamare i soccorsi e le forze dell’ordine, chiedere la testimonianza dei presenti ed evitare di rilasciare dichiarazioni quando si è ancora in stato di shock, sarebbe meglio rivolgersi ad un avvocato esperto in materia di incidenti stradali.
Avvocato per risarcimento danni a seguito di un incidente in moto
Il supporto di un legale competente, fin dalle prime fasi dopo l’incidente, ci aiuta a non commettere errori che possono compromettere l’ottenimento di un congruo risarcimento.
L’Avvocato Roberta Scarpellini, specializzata nel campo del risarcimento danni a seguito di incidenti stradali, anche gravi e mortali, è un punto di riferimento per le vittime della strada, essendo tra l’altro la fondatrice dell’Associazione Nevra per il riconoscimento del danno neuropatico.
Il suo studio legaleoffre assistenza in tutto il territorio nazionale e sta a fianco dei propri assistiti per il raggiungimento del massimo risarcimento.