Studio Legale Scarpellini

Risarcimento danni incidente stradale con omissione di soccorso

Una delle situazioni peggiori in cui si può trovare una vittima di un incidente stradale è quella di non ricevere soccorso da parte del responsabile dell’incidente o di chi si trovava a passare sul luogo del sinistro.

Se hai vissuto un’esperienza del genere, ti invitiamo a contattare tempestivamente un avvocato esperto in incidenti stradali che sarà in grado di offrirti l’assistenza e la consulenza necessarie per affrontare al meglio la tua situazione dal punto di vista legale e trovare il giusto ristoro per i danni subiti.

Non hai avuto soccorso dopo un incidente stradale?

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Conseguenze legali dell’omissione di soccorso stradale: cosa si rischia?

Chi non presta soccorso dopo un incidente stradale, anche se si trovava a passare per caso sul luogo del sinistro, va incontro a gravi conseguenze dal punto di vista penale e amministrativo. Il Codice della Strada impone, infatti, specifici doveri di soccorso in caso di incidenti stradali.

La normativa prevede, innanzitutto, l’obbligo di fermarsi dopo un incidente sia che ci siano feriti, sia che non ci siano. Chi non lo rispetta va incontro nel primo caso ad una sanzione amministrativa, mentre nel secondo caso può incorrere nella reclusione da 6 mesi a 3 anni e nella sospensione della patente da 1 a 3 anni. Inoltre, chi non presta assistenza nel caso di incidente con feriti può essere punito con la reclusione da 1 a 3 anni e la sospensione della patente da 1 anno e 6 mesi a 5 anni.

Dopo un incidente stradale, quindi, non solo c’è l’obbligo di fermarsi e prestare assistenza, ma bisogna anche attendere l’arrivo delle forze dell’ordine alle quali occorre fornire i propri dati personali.

Qual è la differenza tra reato di fuga e omissione di soccorso?

In caso di incidente stradale con feriti, l’art. 189 del Codice della Strada italiano individua due specifiche fattispecie di reato: la fuga dopo un incidente (art. 189, comma 6) e l’omissione di soccorso (art. 189, comma 7). Si tratta di due reati per lo più omissivi di comportamenti ritenuti giuridicamente doverosi principalmente per la salvaguardia della vita delle persone che sono rimaste vittime di un incidente stradale, ma anche per agevolare la ricostruzione della dinamica del sinistro. 

La fuga dopo l’incidente e l’omissione di soccorso sono reati procedibili d’ufficio ed è sufficiente la denuncia della vittima per avviare il procedimento penale contro il denunciato.

Il reato di fuga si configura quando un conducente di un veicolo, coinvolto in un incidente stradale con feriti, si allontana dal luogo del sinistro senza fornire le proprie generalità o, se richiesto, senza esibire la patente di guida e il certificato di proprietà del veicolo. Chi commette questo reato cerca sostanzialmente di non farsi identificare e non consentire, quindi, la corretta raccolta di informazioni che consentirà di accertare le responsabilità dell’incidente.

Il reato di omissione di soccorso si verifica, invece, quando il conducente non presta assistenza alle persone ferite a causa del sinistro. In questo caso, chi commette il reato si è sottratto ad un proprio dovere giuridico e morale. Non rileva il fatto che le vittime siano state successivamente soccorse da terzi: il reato viene contestato comunque. L’obbligo di prestare soccorso immediato si propone, infatti, l’obiettivo di garantire l’aiuto necessario per proteggere la vita e la salute delle persone coinvolte nel sinistro.

Variazioni della pena in base alla gravità dell’incidente

Chi ha commesso un reato di fuga o di omissione dopo un incidente stradale che ha provocato danni alle persone può essere arrestato in fragranza di reato o subire delle pene coercitive, quali il divieto d’espatrio, l’obbligo di presentazione alle forze dell’ordine, l’obbligo di dimora e gli arresti domiciliari. Per evitare queste pesanti conseguenze, il responsabile ha 24 ore di tempo dopo il sinistro per consegnarsi all’autorità giudiziaria.

L’entità delle ferite riportate dalla/e persona/e coinvolta/e nell’incidente incide, inoltre, sulla gravità della pena. Se, ad esempio, l’omissione di soccorso stradale ha provocato il decesso di una persona, la pena può arrivare fino a otto anni di reclusione.

All’interno dell’ampia categoria di omissione di soccorso, la normativa contempla diverse situazioni, ciascuna associata a pene specifiche. Ad esempio, chi non avvisa le forze dell’ordine di aver trovato un minore o una persona incapace di provvedere a sé stessa, in stato di abbandono o smarrimento, è soggetto a una reclusione fino a un anno e a una multa fino a 2.500 euro. L’omissione di soccorso in seguito a un incidente con feriti comporta una reclusione da 3 mesi a 3 anni, accompagnata dal ritiro della patente da 1 a 3 anni. Per chi non rispetta l’obbligo di assistere una persona ferita, è prevista una reclusione da 6 mesi a 3 anni e la sospensione della patente da 1 anno e 6 mesi a 5 anni. Nel caso di fuga dopo un incidente con danni a cose o animali, si applica una sanzione amministrativa da 250 a 1.000 euro, con il ritiro della patente da 15 giorni a 2 mesi in caso di gravi danni ai veicoli coinvolti.

Ritiro e rinnovo della patente

Oltre alle sanzioni penali, coloro che vengono giudicati responsabili del reato di fuga e/o omissione di soccorso possono subire anche sanzioni amministrative e la confisca del veicolo.

Il ritiro della patente viene disposto dal Prefetto o dall’autorità giudiziaria dopo la condanna penale, in funzione della gravità dell’infrazione. La patente di guida viene sospesa per un periodo che va da 1 anno a 3 anni per il reato di fuga, eda 1 anno e 6 mesi a 5 anni per il reato di omissione di soccorso.

Quando l’omissione di soccorso non è considerata reato: Eccezioni e contesti

L’omissione di soccorso non sempre costituisce un reato. Esistono, infatti, due specifiche eccezioni che non comportano conseguenze penali.

La prima si verifica quando, nelle vicinanze della persona coinvolta in un incidente stradale, sono già presenti soccorritori, addetti al pronto intervento o medici che stanno prestando assistenza.

La seconda riguarda, invece, i casi in cui il soccorritore è una persona anziana, incapace di adempiere agli obblighi di soccorso o il cui adempimento potrebbe mettere a rischio la propria vita. In questo caso il soccorso risulterebbe eccessivamente gravoso.

Ruolo dell’avvocato: quando e perché è essenziale?

Se hai subito un incidente e non hai avuto soccorso da parte degli altri conducenti coinvolti o da chi si trovava a passare sul luogo del sinistro, consulta subito un avvocato specializzato in incidenti stradali.  Lo studio legale Scarpellini segue da anni le vittime della strada ed è pronto a fornirti una valutazione preliminare del caso e a darti un riscontro tempestivo sulla possibilità di procedere con la richiesta per il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali. Se non fossi riuscito a identificare il pirata della strada, ti aiuteremo ad ottenere un congruo ristoro attraverso il Fondo di Garanzia delle Vittime della Strada che copre le situazioni in cui l’incidente è stato provocato da veicoli non assicurati o che non è stato possibile identificare, da veicoli posti in circolazione contro la volontà del proprietario, come per i veicoli rubati, o assicurati con compagnie in stato di liquidazione coatta o che vi vengano poste successivamente.

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Avv. Roberta Scarpellini

L'Avvocato Roberta Scarpellini è specializzata nella negoziazione stragiudiziale e giudiziale per garantire il giusto risarcimento alle vittime di incidenti stradali con lesioni gravi, gravissime e mortali. È anche Presidente dell'Associazione NEVRA, che si focalizza sul riconoscimento medico-legale del danno neuropatico. Lo studio legale Scarpellini offre assistenza completa, dalla valutazione dei danni alla trattativa per il risarcimento, assicurando un'approfondita tutela legale e giuridica per i suoi assistiti.

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