Studio Legale Scarpellini

Infezioni contratte in ospedale: come richiedere il risarcimento danni?

Se hai contratto un’infezione in ospedale, hai diritto al risarcimento per i danni subiti.

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Sono Roberta Scarpellini, legale esperto in risarcimento danni errore medico, e sono pronta ad assisterti, oggi stesso, su tutto il territorio nazionale per il conseguimento del massimo risarcimento nel minor tempo possibile.

Cos’è un’infezione nosocomiale: definizione e quadro normativo

Come riporta l’Istituto Superiore di Sanità, le infezioni associate al ricovero in ospedale vengono inizialmente definite infezioni nosocomiali.

Tuttavia, a partire dagli anni Novanta, si diffondono anche i cosiddetti luoghi di cura extra-ospedalieri con la necessità di allargare il concetto all’assistenza sanitaria e sociosanitaria.

Si parla così di Infezioni Correlate all’Assistenza (ICA) sostenute da batteri, funghi, virus o altri agenti patogeni e contratte in ospedali, ambulatori di chirurgia, centri di dialisi, lungodegenze, strutture residenziali territoriali, ecc…

Nel complesso, si tratta di infezioni insorte durante o dopo il ricovero e non clinicamente presenti o in incubazione all’ingresso in ospedale.

Tra le principali cause figurano:

  • interventi chirurgici;
  • ricovero in terapia intensiva;
  • prolungato ricorso a dispositivi medici invasivi come il catetere vescicale e l’intubazione;
  • indebolimento del sistema immunitario e gravi malattie di base;
  • eccessiva somministrazione di antibiotici;
  • scarsa osservazione delle misure di igiene ambientale;
  • scarsa prevenzione e controllo delle infezioni.

Tra i fattori di rischio delle infezioni nosocomiali ci sono durata della degenza ospedaliera, patologie che abbassano le difese immunitarie e trattamenti con tecniche assistenziali invasive e complesse come cateterismo, endoscopie e interventi chirurgici.

Per prevenire e arginare la diffusione delle infezioni nosocomiali, complicazioni più frequenti e gravi dell’assistenza sanitaria, vengono promulgati provvedimenti come le Circolari Ministeriali n. 52 e n. 8 del 1985 e del 1988, il D.M. 13/09/1998, il D.lg. 30/12/1992, n. 502, il D.P.R. 14/01/1997 e il D.lg. 24 febbraio 1997, n. 46.

Che cosa si intende per infezione ospedaliera?

L’infezione ospedaliera è infezione contratta durante la degenza in ospedale.

Perché si consideri associata all’assistenza sanitaria, l’infezione deve insorgere, come già anticipato, dopo almeno 48 ore di ricovero e non essere presente, neppure in fase di incubazione, all’atto d’ingresso in ospedale.

Le infezioni ospedaliere, causate da microrganismi patogeni opportunisti presenti in ambiente nosocomiale, si contraggono principalmente in fase di ricovero e degenza, mentre sono più rare dopo le dimissioni del paziente.

Si pensi alle infezioni delle ferite chirurgiche che possono presentarsi anche 30-90 giorni dopo il ricovero.

Dati e numeri sulle infezioni ospedaliere

Secondo l’ultimo rapporto periodico dell’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control) pubblicato nel 2024, 429.272 persone hanno contratto un’infezione ospedaliera nel biennio 2022-2023.

Uno studio nazionale di prevalenza, condotto utilizzando il protocollo dell’ECDC, stima che la frequenza di pazienti con un’infezione ospedaliera si aggiri intorno a 6,3 ogni 100 persone ricoverate. Nell’assistenza domiciliare, è invece 1 paziente ogni 100 a contrarre un’ICA.

La maggior parte delle infezioni ospedaliere interessa, invece, il tratto urinario, l’apparato respiratorio, la ferita chirurgica e il sangue (batteriemie o sepsi), anche se le più frequenti sono le prime che da sole rappresentano il 35-40% di tutta la categoria.

Come si trasmettono le infezioni ospedaliere e quali sono le fonti più comuni

La trasmissione dell’infezione ospedaliera richiede una fonte di microrganismi infettanti, un ospite suscettibile e un mezzo di trasmissione dal microrganismo all’ospite.

L’infezione endogena è sostenuta da patogeni presenti all’interno del corpo, mentre l’esogena è trasmessa attraverso apparecchiature, dispositivi medici, ambiente, personale sanitario e farmaci contaminati.

Le infezioni ospedaliere si trasmettono principalmente per:

  • contatto diretto tra persona sana e infetta, specie attraverso le mani degli operatori;
  • via droplet tramite le goccioline rilasciate da una persona infetta che tossisce o starnutisce trovandosi a meno di 50 cm di distanza da un soggetto vulnerabile;
  • contatto indiretto attraverso strumentazioni medicali;
  • trasmissione contemporanea a più persone per mezzo di un veicolo comune contaminato (sangue, liquidi di infusione, disinfettanti, ecc.);
  • via aerea, attraverso microrganismi sospesi in aria.

Per quanto riguarda, invece, le fonti che possono dar luogo a un’infezione ospedaliera, si segnalano:

  • strutture sanitarie;
  • sistemi di ventilazione e aerazione;
  • flussi d’acqua;
  • trattamento di tessuti e campioni di laboratorio;
  • igiene del personale e dell’ambiente;
  • pratiche chirurgiche e ausili invasivi;
  • uso errato di antibiotici con possibile sviluppo di resistenze.

Il risarcimento per danni da infezioni ospedaliere: cosa sapere

Le infezioni contratte in ospedale e, più in generale, nelle strutture deputate all’assistenza sanitaria possono nuocere alla salute.

Se all’origine c’è negligenza o il mancato rispetto delle norme sanitarie,  puoi chiedere un risarcimento danni per infezione ospedaliera.

Per prima cosa, non ti affidare ad avvocati generalisti. E allora, in caso di malasanità a chi rivolgersi? Per l’errore medico, è essenziale farsi assistere da professionisti preparati e specializzati come l’Avvocato Roberta Scarpellini a Milano.

Grazie alla comprovata esperienza in materia di responsabilità medica e al team di esperti medici legali con cui collabora, l’Avvocato Scarpellini si può esprimere sulla fattibilità dell’azione legale. Questo è un passaggio cruciale perché una causa richiede un impegno economico e un dispendio di tempo ed energie, elementi che non possono e non devono essere trascurati quando si valutano i rischi effettivi dell’azione legale e le potenziali compensazioni in caso di successo.

Ciò premesso, raccogli tutta la documentazione medica indispensabile per dimostrare il nesso causale tra il trattamento ricevuto e l’infezione contratta e chiama l’Avvocato Scarpellini, oggi stesso, per una prima consulenza gratuita.

Per intraprendere una causa per risarcimento da infezioni contratte in ospedale, è indispensabile che la perizia medico-legale risponda ai seguenti quesiti.

  1. L’infezione è stata contratta in ospedale?
  2. Era prevedibile e anche prevenibile?

In caso di confermato errore medico, si instaura un primo tentativo obbligatorio di mediazione per richiedere il risarcimento del danno biologico, moralemateriale.

Qualora non si giungesse ad accordo e al fine di tutelare il diritto risarcitorio dell’assistito, si avvia un’azione giudiziale per l’accertamento della sussistenza del danno e della relativa quantificazione economica.

Responsabilità sanitaria: come dimostrare il danno

Quando un paziente usufruisce di una prestazione sanitaria, viene sottoscritto tra lui e l’ospedale un contratto di spedalità in virtù del quale la struttura ha l’obbligo di offrire ambienti salubri ed attrezzature conformi ai parametri della scienza e della tecnica medica.

L’ospedale deve, dunque, fare tutto quanto è in suo potere per scongiurare, o ridurre al massimo, il rischio di contaminazione evitando così che il paziente entri in contatto con batteri infettivi.

In caso di presunta infezione ospedaliera, bisogna dimostrare che l’insorgenza del processo e le conseguenze negative che ne sono derivate, cagionando un danno al paziente, siano dovute all’omessa o non corretta applicazione delle misure volte a prevenirne la diffusione.

Per contro e al fine di non rispondere dei danni causati dall’infezione, la struttura sanitaria deve provare di aver posto in essere ogni misura precauzionale di sicurezza funzionale, strutturale e di metodo conforme ai parametri della scienza e tecnica medica.

Deve, quindi, dimostrare di aver adottato e attuato piani per la prevenzione del rischio e protocolli per la sterilizzazione di ambienti e materiali.

Deve, altresì, garantire l’uso di dispositivi di protezione individuale, la qualità degli impianti di condizionamento e un adeguato sistema di smaltimento dei rifiuti solidi.

Hai contratto un’infezione ospedaliera o perso un familiare per sepsi?

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Quanto puoi ottenere con un risarcimento?

Il risarcimento per danni malasanità, riconducibile a infezione ospedaliera, si aggira generalmente intorno a 150.000 € per un’infezione localizzata e 1.500.000 per un’infezione post-chirurgica.

Questi importi sono tuttavia indicativi e ogni singolo caso deve essere studiato attentamente al fine di stimare i danni patrimoniali e non patrimoniali in modo preciso.

Chi contrae un’infezione ospedaliera può, infatti, riportare danni fisici e psicologici, ma deve anche sostenere spese mediche e fare, probabilmente, i conti con i mancati guadagni derivanti dall’impossibilità di svolgere la propria attività professionale.

Per il calcolo risarcimento danni errore medico, la liquidazione viene fatta dal giudice in modo non discrezionale, ma sulla base di specifici criteri stabiliti dai commi 3 e 4 dell’articolo 7 della legge Gelli n. 24/2017.

Il caso Klebsiella e Candida albicans

Con la sentenza n. 1815/2023, il Tribunale Civile di Roma ha affrontato il caso di una paziente morta per aver contratto un’infezione ospedaliera da Klebsiella e poi da Candida albicans.

La donna, riferendo calo dell’udito, instabilità nella marcia e vertigini soggettive, viene sottoposta a una risonanza magnetica all’encefalo.

Le immagini rivelano la presenza di un neurinoma, associato a meningioma, da asportare chirurgicamente.

Dopo l’operazione e a seguito di una consulenza infettivologica, l’RX del torace rivela addensamento e secrezioni.

Un nuovo consulto, a distanza di alcuni giorni, evidenzia positività per Klebsiella resistente a tutti gli antibiotici. Emerge anche il coinvolgimento del drenaggio ventricolare con la conseguente necessità di procedere alla sua sostituzione per scongiurare un aggravamento del quadro infettivo.

Nelle settimane successive, gli infettivologi decretano il fallimento della terapia antibiotica in atto e diagnosticano una seconda infezione per Candida albicans.

A seguito dell’exitus della donna, i familiari decidono di adire per vie legali affermando che la loro congiunta fosse, all’ingresso in ospedale, in condizioni generali buone e con esami ematochimici nella norma.

Si fa, dunque, strada l’ipotesi di un’infezione nosocomiale correlata al ricovero e sostenuta da Klebsiella e Candida abicans.

In ragione di ciò, la struttura ha l’onere di fornire prova della propria strategia di prevenzione correlata alle infezioni.

Al termine della fase processuale, il tribunale, visti gli esiti della perizia medico legale, riconosce colpevole la struttura e quantifica in euro 151.498,50 il risarcimento del danno catastrofale subito dalla paziente nel periodo di degenza.

Come richiedere una valutazione gratuita del tuo caso

Se hai contratto un’infezione ospedaliera, sappi che è tuo pieno diritto chiedere un risarcimento danni.

Se invece hai perso un familiare per sepsi e non sai come muoverti, leggi il post risarcimento per morte malasanità per saperne di più.

Ricorda che, in entrambi i casi, è essenziale rivolgersi a un legale esperto in malpractice medica. Raccogli tutta la documentazione utile e contatta oggi stesso per una prima consulenza gratuita Roberta Scarpellini, avvocato malasanità Milano.

L’Avvocato Scarpellini vanta una profonda conoscenza delle leggi e delle normative riguardanti la responsabilità medica e si muove efficacemente in questo complesso campo del diritto.

Valuta la forza delle prove disponibili per determinare se queste siano sufficienti per avviare una causa e delinea la miglior strategia legale da seguire.

Grazie alle spiccate capacità negoziali e alla conoscenza del funzionamento del mondo delle assicurazioni, tratta con successo con la controparte per ottenere il massimo risarcimento possibile.

Infine, la sua naturale carica umana le consente di fornire al cliente, ove necessario, supporto emotivo perché affrontare un caso di malasanità può essere emotivamente stressante per il paziente e la sua famiglia.

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Avv. Roberta Scarpellini

L'Avvocato Roberta Scarpellini è specializzata nella negoziazione stragiudiziale e giudiziale per garantire il giusto risarcimento alle vittime di incidenti stradali con lesioni gravi, gravissime e mortali. È anche Presidente dell'Associazione NEVRA, che si focalizza sul riconoscimento medico-legale del danno neuropatico. Lo studio legale Scarpellini offre assistenza completa, dalla valutazione dei danni alla trattativa per il risarcimento, assicurando un'approfondita tutela legale e giuridica per i suoi assistiti.

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