Studio Legale Scarpellini

Conviene fare causa all’assicurazione dopo un incidente stradale?

Hai subito un incidente stradale e pensi di non aver ottenuto il risarcimento che ti spetta? In alcuni casi, intraprendere un’azione legale può essere la scelta giusta.

Se vuoi essere sicuro che questa sia la tua strada, rivolgiti subito allo Studio legale Scarpellini, specializzato in infortunistica stradale. Ti daremo un consiglio professionale che ti aiuterà a prendere la decisione più conveniente.

Prima di procedere con una causa civile, ti consigliamo di rivolgerti a un legale esperto per valutare le reali possibilità di successo ed evitare di perdere tempo e denaro.

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Quando conviene fare causa all’assicurazione dopo un incidente stradale

In questo articolo ti aiuteremo a capire cosa fare nel caso in cui, dopo un incidente, l’assicurazione non ti riconosca un risarcimento adeguato.

Questa circostanza si può verificare se la compagnia di assicurazione:

  • ha negato la tua richiesta di risarcimento
  • ha formulato un’offerta troppo bassa
  • non ha risposto nei tempi previsti

In situazioni come queste, vale sicuramente la pena confrontarsi con un legale esperto in infortunistica stradale per valutare la convenienza di un’azione legale.

Risarcimento diretto: quando si applica

Prima di tutto, è importante informarsi bene e conoscere gli obblighi della compagnia di assicurazione.
Dopo un incidente, la legge prevede che la richiesta di risarcimento possa essere diretta o ordinaria.
Nel primo caso, potrai indirizzarla direttamente alla tua compagnia di assicurazione che si rifarà su quella del responsabile del sinistro.

Questa procedura semplificata non si applica, tuttavia, in tutti i sinistri, ma solo quando l’incidente è avvenuto in Italia, tra due veicoli immatricolati e assicurati nel nostro Paese.
Ricorda, inoltre, che se l’incidente ha causato danni biologici, questi devono essere lievi, fino a un massimo di 9 punti di invalidità.

Se il tuo caso non rientra in questa categoria, dovrai utilizzare la procedura ordinaria per richiedere il risarcimento alla compagnia del responsabile dell’incidente.

Termini e scadenze per fare causa all’assicurazione

L’assicurazione è tenuta a rispondere alla tua richiesta di risarcimento entro precise scadenze.

Se il modulo CAI (Constatazione Amichevole di Incidente) è stato firmato da entrambi i conducenti, la compagnia ha 30 giorni di tempo per formulare un’offerta risarcitoria. Questo termine si estende a 45 giorni in caso di danni fisici.

Quando il modulo è firmato da una sola parte, il termine è di 60 giorni.
In caso di lesioni personali, i termini salgono a 90 giorni, calcolati a partire dalla ricezione del certificato medico che attesta la guarigione o la stabilizzazione dei postumi.

Una volta ricevuta l’offerta risarcitoria, potrai decidere se accettarla o rifiutarla. Se l’accetti, l’assicurazione effettuerà il pagamento entro 15 giorni. Se invece ritieni che la somma proposta sia insufficiente, puoi rifiutare, e la compagnia sarà obbligata a versare comunque l’importo come acconto, lasciandoti la possibilità di richiedere un risarcimento maggiore tramite un’azione legale.

Come procedere per avviare una causa contro l’assicurazione

A questo punto, se vuoi fare causa all’assicurazione, devi farti assistere da un legale.
L’avvocato è, infatti, il professionista che può invitare la compagnia a partecipare alla negoziazione assistita, una procedura obbligatoria introdotta nel diritto italiano per cercare di raggiungere un accordo bonario prima di adire le vie legali.

Se la negoziazione non si conclude positivamente o la compagnia non risponde alla tua proposta entro 30 giorni, puoi procedere in giudizio.

Le fasi della causa civile e il ruolo del giudice

Per danni fino a 20.000 euro, l’azione civile si svolge davanti al giudice di pace del territorio. Nel caso di importi superiori, invece, la competenza passa al tribunale ordinario.

I tempi di una causa civile possono essere lunghi, anche di anni per la sentenza di primo grado, a cui si sommano ulteriori tempi di attesa in caso di ricorso in appello. È quindi fondamentale considerare questa variabile prima di intraprendere un’azione legale, valutando attentamente i pro e i contro insieme al tuo legale di fiducia.

La fase iniziale di una causa civile per risarcimento danni comincia con la preparazione dell’atto di citazione, da parte del tuo avvocato, che invita l’assicurazione a comparire davanti al giudice per rispondere alla richiesta di risarcimento. L’atto di citazione condiziona l’intero andamento del processo, in quanto contiene la spiegazione dei fatti, la richiesta economica e le motivazioni giuridiche a supporto della tua domanda.

La fase istruttoria si articola in una serie di udienze, durante le quali il giudice verifica la corretta notifica dell’atto di citazione e consente alle parti di ampliare il quadro probatorio, attraverso perizie tecniche e medico-legali, prove documentali e testimoniali.

Il giudice, oltre a gestire il confronto tra le parti, può disporre una perizia sulla dinamica dell’incidente qualora vi siano dubbi sulla ricostruzione dei fatti o sia necessario definire le percentuali di responsabilità in situazioni di concorso di colpa tra i soggetti coinvolti. Inoltre, può richiedere una perizia medico-legale sul danneggiato per valutare l’entità delle menomazioni subite a causa delle lesioni, stabilendo così l’impatto fisico e psicologico dell’incidente sulla vittima.

La fase conclusiva del procedimento coincide con la sentenza, che stabilisce le responsabilità e quantifica il risarcimento da corrispondere al danneggiato.

Se la sentenza non ti soddisfa, seguendo sempre il consiglio del tuo legale, potrai presentare ricorso in appello. Questa nuova fase ti consentirà di ottenere una nuova valutazione dei fatti, con l’obiettivo di arrivare a una sentenza definitiva che confermi o modifichi quanto deciso in primo grado.

Come si calcola il risarcimento per danni da incidente stradale

Veniamo ora alla liquidazione dei danni che è il risultato di una serie di valutazioni. L’assicurazione ricostruisce la dinamica del sinistro, tenendo conto di chi ne ha avuto la responsabilità e dei danni riportati che possono essere materiali o anche fisici.

Il danno patrimoniale si riferisce alle perdite economiche, come l’incapacità lavorativa, il lucro cessante (mancati guadagni), le spese mediche e quelle di riparazione del veicolo.

Il danno non patrimoniale comprende il danno biologico, legato alle lesioni fisiche o psicologiche che alterano l’integrità psico-fisica della persona, e il danno morale, riferito ai disturbi nella vita psicologica e relazionale del danneggiato.

All’interno delle compagnie opera un soggetto incaricato a stimare il danno, chiamato liquidatore che si occuperà di analizzare dettagliatamente il sinistro e di stilare una relazione. Ma non è il solo a intervenire, a seconda della tipologia di sinistro, possono entrare in gioco anche il perito tecnico e il medico-legale per valutare i danni fisici.

La liquidazione dei danni fisici viene fatta a partire da apposite tabelle, riconosciute su tutto il territorio nazionale, che stabiliscono dei parametri di riferimento e tengono conto non solo della tipologia della lesione, ma anche dell’età della vittima e dei giorni di degenza.

La nostra assistenza legale per le cause contro le assicurazioni

Come hai avuto modo di comprendere leggendo questo articolo, decidere se avviare un’azione legale contro la compagnia di assicurazione è una scelta molto delicata.

Picture of Avv. Roberta Scarpellini

Avv. Roberta Scarpellini

L'Avvocato Roberta Scarpellini è specializzata nella negoziazione stragiudiziale e giudiziale per garantire il giusto risarcimento alle vittime di incidenti stradali con lesioni gravi, gravissime e mortali. È anche Presidente dell'Associazione NEVRA, che si focalizza sul riconoscimento medico-legale del danno neuropatico. Lo studio legale Scarpellini offre assistenza completa, dalla valutazione dei danni alla trattativa per il risarcimento, assicurando un'approfondita tutela legale e giuridica per i suoi assistiti.

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