Studio Legale Scarpellini

Avvocato legale per risarcimenti su incidenti stradali in moto

Le vittime delle due ruote restano sicuramente la categoria più sfavorita in termini di patimento dei danni subiti, per questo è bene contattare un avvocato specializzato in risarcimenti stradali per moto.

L’esposizione ai maggiori rischi di caduta e la minor protezione fisica li rende senza dubbio una categoria debole per le gravi ripercussioni nella vita di relazione e nel reddito familiare.

Contrariamente a quanto si possa pensare la maggior parte degli incidenti con motociclisti è spesso causata dalla condotta negligente dei conducenti di autoveicoli piuttosto che da imperfezioni del manto stradale. Si pensi solo ai casi in cui un autoveicolo tagli la strada ad un motociclista, o lo stringa contro il bordo della strada, aprono la portiera senza guardare, valutano erroneamente la velocità del motociclista tamponandolo, non danno la precedenza, non mantengono la distanza di sicurezza.

O ancora, ai casi in cui la caduta è determinata dalla presenza di insidie su strada quali dossi, buche, imperfezioni del manto stradale, scarsa illuminazione. E in ultimo ai difetti di progettazione dei motocicli come ad esempio freni difettosi, albero e forcelle difettose.

 

Gli incidenti che coinvolgono motociclisti hanno conseguenze molto spesso gravi. Tra le lesioni fisiche riportate si registrano fratture, ustioni, danni al midollo spinale, danni al plesso brachiale, danni cerebrali.

Le fratture ossee più comuni riguardano braccia, gambe, vertebre, cranio con danni molti seri anche da un punto di vista medico-legale.

Ma la tipologia delle vittime delle due ruote si estende ad altre categorie di soggetti deboli:

i velocipedi (biciclette), i segway, e i monopattini elettrici.

I casi di incidente con monopattino elettrico negli ultimi anni sono incredibilmente aumentati a causa dell’incremento dei veicoli in circolazione, dovuto alla modifica al Codice della Strada che li ha parificati alle biciclette e favoriti altresì dalla introduzione -col Governo Conte- degli incentivi fiscali.

Per quanto l’ingresso di questi veicoli dovesse rappresentare una alternativa alle auto per consentire un metodo di trasporto ecologico, questi dispositivi si sono rivelati ben presto delle insidie per gli stessi conducenti e per le auto in circolazione. Il tutto favorito dalla struttura di questo automezzo realizzato con ruote piccole, manubrio stretto e con sistema frenante semi-manuale. Caratteristiche che lo renderebbero poco stabile e non facilmente controllabile.

Molti conducenti di monopattino elettrico usano abitualmente il marciapiede in prossimità dei pedoni, spesso non consapevoli del divieto previsto dal codice, con ciò esponendo sé stessi e i pedoni a rischi di collisione con conseguenze talvolta anche gravi

Le dinamiche difensive restano le medesime sia che si debba agire stragiudizialmente che giudizialmente, con approcci differenziati a seconda della tipologia di incidente.

In caso di gravi lesioni personali la vittima ferita o i familiari possono avere diritto al risarcimento per:

  • Danni fisici temporanei o permanenti
  • Morte del conducente o del passeggero;
  • Spese mediche sostenute e da sostenere;
  • Perdita reddituale
  • Perdita di capacità di reddito futura;
  • Danno morale;
  • Danno esistenziale:
  • Disabilità mentale ed emotiva;
  • Danni estetici;

La mancanza di una completa regolamentazione per i monopattini elettrici rende la difesa più articolata dovendo dimostrare in modo inconfutabile la negligenza dell’autore che ha determinato il danno.

La reattività dell’avvocato consiste nel reperire tutto quanto possa condurre al riconoscimento di un giusto risarcimento che includa i danni patrimoniali, consistenti in spese mediche sostenute e future, spese di riparazione del mezzo, perdita di guadagni futuri, spese sostenute dai familiari nei casi più gravi di incidente con decesso.

A ciò concorreranno i consueti danni non patrimoniali rappresentati da ogni sofferenza o danno fisico o psichico subito in conseguenza di un sinistro con il monopattino elettrico.

Cause di un incidente in moto:

A differenza di quanto comunemente si pensa, la maggioranza degli incidenti in moto non avvengono per imprudenza del motociclista, ma per negligenza degli automobilisti o per anomalie della strada

Coinvolgimento di un autoveicolo

Tra i casi più comuni di incidenti in moto, si annoverano gli urti da parte degli automobilisti che non vedono arrivare la moto, non le danno la precedenza, tagliano la strada, non mantengono la distanza di sicurezza o aprono le portiere senza accertarsi di chi stia arrivando.

Anomalie stradali

Spesso gli incidenti in moto sono causati da buche, manto stradale in cattive condizioni, segnaletica insufficiente e da frane e insidie che si trovano in strada.


Perdita di controllo della moto

Infine, un altro caso ricorrente di incidente in moto è la perdita di controllo del mezzo per velocità eccessiva o per un comportamento di guida non adeguato al tipo di strada che si sta percorrendo.

Cosa fare in caso di incidente in motocicletta?

In quanto utente “debole” della strada per un motociclista è difficile dimostrare di avere ragione. Mentre le auto dopo l’incidente hanno una posizione statica rispetto al luogo dell’impatto, le moto dopo l’urto si fermano, invece, in un punto lontano da quello dell’impatto così che il punto d’urto (o collisione) e la dinamica dell’incidente sono più difficili da individuare.

Chiama le autorità: cosa fare subito dopo un incidente in moto

Dopo un sinistro in moto, per prima cosa bisogna chiamare la Polizia Stradale, i Vigili Urbani o i Carabinieri in modo che possano stilare il verbale in cui sia riportata la dinamica dell’incidente. Quando ci sono testimoni, è bene che anche loro rilascino la propria testimonianza e che quest’ultima faccia parte del verbale. Se il motociclista è gravemente ferito o non è in condizioni di lucidità sufficienti per rilasciare dichiarazioni, è meglio rimandare a quando sarà passato lo shock e lo stato di salute si sarà normalizzato.

In questa prima fase andrebbe, se possibile, compilato il modulo CAI per la constatazione amichevole di incidente, riportando le firme di tutti i conducenti coinvolti nel sinistro, con relativi documenti di identità, l’indicazione delle compagnie di assicurazione e dei numeri di polizza, le generalità di eventuali testimoni.

Prove fotografiche in caso di incidente in moto

Prima che i mezzi coinvolti nel sinistro siano spostati, bisognerebbe poi scattare alcune foto dei veicoli, mettendo in evidenza i numeri di targa, i danni subiti e il contesto ambientale in cui è accaduto il sinistro. 

Ferite da incidente in moto: i tipi di lesioni più comuni

In genere, un incidente in moto provoca lesioni più gravi rispetto a quelle subite dai conducenti di altri veicoli. Le tipologie più comuni di lesione possono riguardare:

Schiena e collo: fratture alle vertebre e danni al midollo spinale

Le fratture alle vertebre rappresentano i danni più gravi di incidente in moto. Nei casi peggiori possono danneggiare il midollo spinale e, come conseguenza, causare problemi motori, quali ad esempio la paresi.

Fratture: le lesioni ossee più comuni in caso di incidente in moto

Le fratture ossee possono riguardare braccia, gambe, caviglie, clavicole, ma anche il viso, come ad esempio la rottura del setto nasale. Inoltre, le fratture del cranio riportate a causa di un incidente in moto sono spesso pericolose per la vita della vittima.

Ustioni: i rischi di ustione in caso di impatto sulla carreggiata

Il contatto e l’attrito del corpo con la carreggiata possono provocare, poi, ustioni di diverso grado e gravità.

Amputazioni: le gravi conseguenze di lesioni agli arti

Se a seguito dell’incidente il motociclista riporta gravi ferite agli arti, la conseguenza potrà essere nei casi limite l’amputazione parziale o completa degli stessi.

Politrauma: lesioni traumatiche ad organi o apparati differenti

Quando avviene un grave incidente stradale in moto, in generale si è in presenza di politrauma che consiste in una o più lesioni traumatiche a diversi organi o apparati, con compromissione attuale o potenziale delle funzioni vitali.

Risarcimento diretto per incidente in moto, cosa significa:

In alcuni casi previsti espressamente dalla legge, per ottenere il risarcimento dei danni subiti, il motociclista può accedere alla procedura di risarcimento diretto che è in vigore dal 2007 e consente al danneggiato di richiedere il risarcimento alla propria compagina di assicurazione. L’assicurato ha, in ogni caso, tre giorni di tempo per denunciare il sinistro.  

Per attivare la procedura di risarcimento diretto è necessario, però, che si verifichino le seguenti condizioni:

  • i veicoli coinvolti nell’incidente devono essere al massimo due
  • il sinistro deve aver avuto luogo in Italia (incluse San Marino e Città del Vaticano)
  • i veicoli devono essere entrambi immatricolati in Italia, assicurati e identificati
  • deve esserci stato un contatto d’urto tra di essi
  • non deve essere coinvolto un mezzo speciale (come, ad esempio, un mezzo agricolo)

Il pagamento del risarcimento diretto viene, quindi, effettuato dalla compagnia assicurativa del danneggiato. Se le lesioni riportate sono maggiori del 9% di invalidità permanente, il motociclista potrà essere risarcito solo per la parte riguardante i danni materiali alla moto/veicolo. Per il resto, dovrà invece procedere con la richiesta ordinaria alla compagnia assicuratrice della controparte.

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